Idee svoltose Pay with a tweet

Le idee svoltose #2: Pay with a tweet

Come si fa a quantificare in termini di gradimento un prodotto del quale si può usufruire gratuitamente su un sito? Semplice, con un ‘mi piace’, con una condivisione, con un tweet.

 

Mi sono sempre chiesta: tutti questi link condivisi, le segnalazioni, la navigazione e le ore spese sui social network, il volume di discussioni attorno ad un brand od un prodotto avranno o no un valore? Finora ho sempre rispettato una specie di netiquette non scritta, ringraziando con il mio contributo multimediale chi metteva a disposizione un servizio o la propria professionalità sui social. Trovo un link interessante? Lo giro a chi potrebbe apprezzarlo. Mi piace un prodotto? Clicco su ‘mi piace’ così tutti possono vederlo.

 

C’è chi ne ha fatto invece una regola scritta, realizzandone un tool, ‘Pay with a Tweet’, attraverso il quale chiunque può generare buzz attorno ai propri contenuti. Si tratta del team ‘Innovative Thunder‘, un gruppo di creativi tedeschi che ha pensato di mettere a disposizione un bottone da aggiungere alla propria pagina web che consente di gestire autonomamente il ‘pagamento’ della propria ‘merce’.
Scarichi un libro e condividi sul tuo profilo, ascolti un mp3 e twitti ai tuoi followers (o pubblichi in bacheca per i tuoi amici di Facebook) e così il tam tam mediatico è fatto. Dopotutto c’è già chi ha cominciato a farlo con profitto.

 

L’unica cosa che mi convince poco, devo dirlo, è l’ennesimo tentativo di ‘monetizzare’ o assimilare ad un pagamento ciò che invece dovrebbe essere open source, libero, senza controllo, genuino. Però è così, è scontato. C’è sempre da aspettarsi che qualcuno cerchi di far i soldi, sfruttando qualche pensata semplice e geniale.
E se invece della metafora del ‘pagamento’, si richiamasse il baratto? Barter with a tweet, sì forse suonerebbe meno convenzionale.

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