Save the date: 15 Aprile #occupylaquila

Fra qualche giorno, il 6 aprile sarà l’anniversario del terremoto de L’Aquila. Sì, sono già passati tre anni. 
Purtroppo non molto è cambiato da allora. Un evento catastrofico ha portato via da una regione il capoluogo di provincia, lasciando un vuoto fisico e politico a tutte le persone che lì avevano deciso di passare la propria vita. 


Non solo metafora. L’Aquila è il segno di un paese in decadenza, in cui per troppo tempo le questioni più importanti sono rimaste insabbiate per via di cieche lotte per il mantenimento del potere, per lo sperpero in inutili e non solo mediatiche sovrastrutture e la corruzione dei soliti noti. Frustrazione e rabbia sono sentimenti che non hanno trovato sbocco in nessun lieto fine e spesso l’impegno di chi ha passato mesi interi a cercare di non dissipare le maglie del tessuto sociale ha vacillato sotto il peso di tutta l’ipocrisia e l’ignoranza di chi si è gestito i propri comodi a spese dei cittadini. Ma i cittadini sono persone e questo non va dimenticato.


15 aprile 2012. A distanza di anni, è un’iniziativa privata ad attirare la mia attenzione. 
Si tratta di una giornata organizzata dalla rivista Wired che a pieno titolo si chiede: ma perché pensare solo al lato negativo dell’immobilismo? E se fosse invece arrivato tempo di reagire, guardare più avanti e puntare in alto? E se L’Aquila fosse invece un’occasione per riflettere TUTTI su una dimensione più adatta del vivere e si ricostruisse pensando a criteri più sostenibili, equi e intelligenti? Smart, per l’appunto. 


Si fa un gran parlare di Smart cities: è l’argomento del momento per la PA. Ci sono fondi, sono partiti progetti pilota (a Torino ad esempio), c’è il know how, c’è l’esperienza! Wired ci mette lo zampino per coordinare gli sforzi e andare tutti nella medesima direzione: far rinascere un centro abitato che sia per tutti, moderno, innovativo e che guardi avanti, segnando il cammino per un’Italia diversa. A L’Aquila si può: ci devono solo iniziare a credere, e sul serio, tutti gli abruzzesi che hanno perso le speranze per difesa o che per mancanza di alternative hanno lasciato la loro terra per cercare lavoro (fortuna?) altrove. Sono, SIAMO, in tanti.


Appuntamento dunque il 15 aprile, per partecipare al Bar Camp organizzato da Wired. Il loro palco sarà aperto a quanti abbiano qualcosa di buono di cui parlare, per mettere proposte sul tavolo e farlo sotto i riflettori e gli occhi attenti della cittadinanza.


Citiamo l’invito di Wired: 
“Wired.it si apre alle vostre idee e ai vostri contributi. Il Corriere della Sera ha pubblicato una bella inchiesta di Rizzo e Stella. Il titolo è “ L’Aquila tre anni dopo: tutto uguale” e la tesi è, a tratti, sconfortante: davvero ci siamo tutti dimenticati dell’Abruzzo? 



Dimostriamo che non è così. Wired lancia l’hashtag #occupylaquila e vi invita a usarlo, diffonderlo e farlo vostro. Le città (ancora!) semidistrutte sono anche roba nostra. Noi crediamo che ricostruendo si possa cambiare, in meglio, il volto di quel territorio. L’Aquila può trasformarsi in una smart city? Può diventare un esempio virtuoso? Qualcuno dirà che ormai l’occasione è persa. Noi pensiamo che non sia troppo tardi. Nei prossimi giorni scriveremo le nostre domande al governo: quali sono le vostre? 
Usate l’hashtag #occupylaquila, raccontateci le vostre proposte ed esprimete i vostri dubbi. Iniziamo a parlarne in rete: su Wired.it, sui social network, sui vostri blog. E prepariamoci ad occupare anche fisicamente il centro della città. Quando? Il 15 aprile. Ci vediamo lì? “


Qui il link al programma. Si sta aggiornando giorno dopo giorno…Venite a trovarmi? Ci sarò anche io a parlare di Distretti Creativi e incubatori d’impresa. 😉

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