Secret Concerts

Una musica può fare

Ieri ho assistito al concerto di presentazione dell’ultimo progetto del team di MArte Live, l’ormai famoso festival per band emergenti: Martelabel. L’iniziativa parte dal desiderio di veicolare la musica e i servizi di organizzazione degli eventi, attraverso una distribuzione prevalentemente via Web e non più con i metodi tradizionali e desueti delle case discografiche più blasonate. 
Come? Ripartendo dalla qualità.
Il responsabile comunicazione di MArte Live, Francesco Lo Brutto, ha dichiarato che il Web è la strategia vincente per uscire dal pantano in cui il mercato discografico vivacchia da qualche tempo. La risposta risiede dunque nei social media, nella condivisione e nell’interazione del pubblico.
Questa è la lezione che il web 2.0 ha insegnato anche al mondo della musica. Il progetto Martelabel intende proporre un nuovo modo di promuovere la musica attraverso gli strumenti del digitale, inteso come sistema alternativo per sostenere la struttura editoriale di nicchia dell’etichetta. L’idea è quella di farlo attraverso al vendita di servizi per la produzione, promozione e distribuzione musicale alle giovani band talentuose che hanno scelto la complicata via dell’autoproduzione.
Ad ogni modo, nulla di rivoluzionario, ma questo è vero solo in apparenza.

Cambiare la prospettiva, arrivando direttamente nelle case dei fan, utilizzare i nuovi media e investire sul nuovo, sulla qualità e sulla passione sembra essere una strategia che sul lungo periodo paga e fa la differenza. A giudicare dal livello delle esibizioni di ieri, c’è da credere che sia vero.
Oltre a loro, lo hanno capito, e applicato peraltro alla lettera, anche gli organizzatori dei cosiddetti Secret Concerts.

I Secret Concerts sono concerti organizzati in case private per un numero limitato di persone. Sono segreti perché segreto è il luogo in cui si svolgeranno i concerti. Gli unici a conoscere le indicazioni per conoscere il posto in cui si terrà il concerto sono quelli che si prenotano per primi via mail. Ma è la formula a renderli speciali: il prezzo dell’esibizione è in media attorno ai 12€, più un piccolo contributo in vino o stuzzichini e il gioco è fatto. Sono concerti per pochi intimi, che interessano un pubblico autoselezionato, motivato all’ascolto e pronto a fare passaparola. Questa è l’idea di Tania Varuni, il deus ex machina dietro a tutta la macchina organizzativa. Ci ha scommesso ed ha vinto, considerando che sono anni che distribuisce musica in posti inusuali, intimi e sempre diversi promuovendo solo l’eccellenza del panorama musicale emergente.
Bypassare la grande distribuzione tornando ad una dimensione più intima, qualitativamente selezionata e aperta alle novità è di sicuro una delle nuove via da percorrere per ritornare alla buona musica, usufruendo di un altrettanto buon servizio non mediato dalle Major, ma mediale e pertanto più accessibile.

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